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Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Istruttore Senior di Mindfulness Dott.ssa Rinaldi Gaia
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Disturbo di Panico e Agorafobia

Il Disturbo di Panico rientra tra i Disturbi d'Ansia classificati all'interno del DSM IV TR.

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Il principale criterio per effettuare una diagnosi di Disturbo di Panico è la presenza di attacchi di Panico frequenti e inaspettati cioè non associati a stimoli situazionali.

L'attacco di panico è comunemente definito come una manifestazione d'ansia estremamente intensa, breve e transitoria, che avviene in un periodo di tempo ben delimitato e preciso. Sono generalmente episodi imprevedibili ed inarrestabili e l'ansia è talmente intensa da lasciare l'individuo, una volta concluso l'attacco, in una condizione di assoluto sfinimento.

Durante l'attacco si possono avere i seguenti sintomi:

  • Respiro affannoso;
  • Palpitazioni;
  • Vertigini o giramenti di testa;
  • Formicolii alle mani o ai piedi;
  • Senso di costrizione o dolore al torace;
  • Senso di soffocamento o di mancanza d'aria;
  • Sentirsi svenire;
  • Sudorazione;
  • Tremori;
  • Vampate di caldo o di freddo;
  • Bocca secca;
  • Nausea o nodo allo stomaco;
  • Debolezza alle gambe;
  • Visione annebbiata;
  • Tensione muscolare;
  • Impressione di non riuscire a pensare chiaramente o di non riuscire a parlare;
  • Impressione che le cose intorno non siano reali;
  • Paura di morire, di perdere il controllo, o di comportarsi in modo bizzarro.
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Altri criteri necessari per fare dignosi di Disturbo da Attacco di Panico sono:

  • preoccupazione persistente di avere altri attacco di panico;
  • preoccupazione sulle possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi di panico (per esempio, perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, impazzire);
  • una significativa alterazione del comportamento correlato agli attacchi di panico.

Sorrentino Rosario, Tini Cinzia

Panico. Una «bugia» del cervello che può rovinarci la vita

La caratteristica distintiva degli individui con disturbo di panico è, infatti, secondo vari autori, lo sviluppo di una preoccupazione ansiosa, che viene focalizzata sul prossimo potenziale attacco di panico improvviso.

Viene inoltre stabilito, dal DSM-IV-TR (2001), che gli attacchi di panico non devono dipendere dagli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es. intossicazione da caffeina) o da una condizione medica generale (per es. Ipertiroidismo) e non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come fobia specifica o sociale, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress o disturbo d'ansia di separazione.

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Un ulteriore specifica da fare è che il Disturbo di Panico può presentarsi con o senza Agorafobia.

L'Agorafobia viene definita come "ansia relativa all'essere in luoghi o situazioni dalle quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali può risultare difficile ottenere aiuto nel caso di un attacco di panico inatteso o situazionale".

Le situazioni che più comunemente vengono evitate sono: l'essere fuori di casa da soli, viaggiare da soli, trovarsi in una galleria, su ponti e in spazi aperti.

L'agorafobia senza una storia di attacchi di panico rimane nella nosografia, presumibilmente per ragioni storiche. Questi casi si trovano assai raramente nella pratica clinica, benchè non siano infrequenti negli studi nosologici.

Cardinal Marie

"Le parole per dirlo"

Anche per il trattamento di questo disturbo la Terapia Cognitivo-Comportamentale si è dimostrata una prima scelta.

Editore Bompiani

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